Bologna, il capoluogo della regione dell’Emilia Romagna, è un centro metropolitano e universitario davvero vivace e ricca di storia, se pensate che è la città che ospita una delle più antiche università d’Europa, L’Alma Mater Studiorum. Anche grazie a questo è classificato come il settimo comune italiano più popolato; gli abitanti sono circa 390.636 con 2.700 abitanti per km².
La città è suddivisa in ben 6 quartieri, dei quali il più esteso è Borgo Panigale-Reno, chiamato così poiché è attraversato dall’omonimo fiume, autonomo fino al 1937. Bisogna ricordare inolte che fu una capitale dello Stato Pontificio nel settentrione, dal VI secolo, ed ebbe una funzione fondmentale durante due periodi storici molto animati quali il Risorgimento e il secondo conflitto mondiale, poiché divenne nucleo centrale della Resistenza italiana.
Da quel momento in poi il capoluogo emiliano ebbe amministratori politici proventinti dalla fazione sinistra. Andiamo però a scoprire meglio quali sono i luoghi più caratteristici da poter visitare all’interno della stessa Bologna, ma soprattutto le strutture ricettive più economiche e i posti dove poter godersi un bel pasto tipico regionale.
Storia antica di Bologna
Il primo stanziamento documentato, già databili al III millennio a.C., fu quello del popolo Etrusco (durante l’insediamento la città venne chiamata Felsina, dal VII al VI secolo a.C.) e in seguito da quello dei Celti, dai Romani e finalmente, dall’epoca dei comuni medievali, divenne una città libera. Nell’Ottocento furono effettuati degli scavi nella vicina cittadina di Villanova, e da questi risultano i primi insediamenti risalenti addirittura prima, durante l’età del ferro). Con la conquista dell’Italia da parte dei Galli, che ridussero gli Etruschi ad una civiltà minore, e con la loro sconfitta grazie ai Romani nel 196 a.C., alla colonia venne conferito un nome sempre più somigliante a quello odierno: Bononia. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, ci fu un susseguirsi di assoggettamenti da parte dei popoli barbari che invasero la penisola: dapprima fu Odoacre, seguito dal visigoto Teodorico, ancora dopo dal controllo di Bisanzio e infine dai Longobardi che ne fecero un importante centro militare. Carlo Magno, re dei Franchi riconquistò di nuovo la città e ne fece una capitale del pontificato di Adriano I. Il 1088 fu una data molto importate perché venne fondata la prima università del mondo occidentale con la prima sola facoltà di Giurisprudenza. Diventata ormai comune, Bologna partecipò a diverse lotte di importanza storica rilevante come quella contro Federico Barbarossa, ma vide anche un’evoluzione nel campo economico ed edilizio (durante questo periodo vennero costruite delle case simili a delle torri). Nuovamente nel XIII Bologna, al pari di Firenze, vide gli scontri tra Guelfi e Ghibellini. La cattura del figlio di Federico II di Svevia, Enzo di Sardegna segnò una fortuna durante quel periodo di conflitto: questi venne ingabbiato fino alla sua morte nel Palazzo omonimo.
Cosa vedere a Bologna: 9 posti da non perdere
Bologna viene chiamata dai turisti in tre modi: la Dotta poiché, come già detto, è la sede di una delle più antiche università d’Europa; la Rossa il colore caratteristico dei tetti dei palazzi e delle case; la Grassa poiché è famosa per la sua gastronomia sostanziosa. Ma quali sono le 10 cose da non perdere assolutamente quando si intende visitarla?
Piazza Maggiore
È una delle piazze più importanti soprattutto per la civiltà e la religiosità della città. Da ammirare è la fontana del Nettuno e da qui si possono ammirare il Palazzo Comunale a ovest, il palazzo cinquecentesco dei Banchi a est, la Basilica di San Petronio e, di fronte a questa, il Palazzo del Podestà. Secondo una leggenda superstiziosa, qualsiasi studente che si appresta a laurearsi, deve necessariamente costeggiare la piazza quando passa per questa, e non al centro.
Basilica di San Petronio
La costruzione di questa Basilica cominciò nel 1390 e, a causa di questo molte case e torri videro la loro demolizione, oltre ad altre otto chiese.
Questa Basilica utilizzata per scopi quando apparteneva al comune che ne fece sito per cerimonie, dispute civili e penali, ma anche come ritrovo per i cittadini. Nel 1929 diventa proprietà della diocesi di Bologna.
Torre degli Asinelli
Simbolo della città in tutte le cartoline, in Italia e nel mondo. Vennero innalzate tra il XII e il XIII e sono tra le ultime Torri restanti. Oltre ad avere un ruolo militare conferivano buona reputazione alla famiglia che commissionava la costruzione. Oltre a questa è ancora in piedi quella della Garinserda. La torre più alta tra le due torri degli Asinelli misura 97 m circa.
Basilica di Santo Stefano
Facente parte delle Sette Chiese, è in assoluto il complesso maggiore ed è situata su una piazza triangolare. Oltre alla chiesa dedicata al santo protomartire, da visitare assolutamente sono una chiesa del Crocifisso, la piccola Basilica del Sepolcro, la chiesa del Martyrium, la chiesa dedicata a San Vitale, il Chiostro medievale, il cortile di Pilato e il museo della Basilica di Santo Stefano.
L’Archiginnasio
È uno dei più bei palazzi di Bologna che possiede un portico a 30 arcate decorate con stemmi pontificali e, ai piani superiori, due logge. Voluto nel 1563 da Carlo Borromeo per conferire all’università un unica sede, soprattutto elegante, e gli insegnamenti si protrassero fino al 1838, quando venne istituita solamente come Biblioteca comunale. Possiede 10 aule (di cui due più grandi decorate finemente con stemmi e decorazioni atti a celebrare i docenti che insegnarono qui) e un teatro Anatomico, ricostruito nel 1954. Per entrare nel teatro e nelle aule magne il costo d’ingresso è di 3 €, mentre la Biblioteca non è adibita per giri turistici.
Canali di Bologna
Bologna è sempre stata considerata come una piccola Venezia per la presenza di molti canali, anche se le costruzioni odierne nascondono questa sua caratteristica. A via Piella vi è una piccola finestra che offre uno scorcio favoloso sul canale delle Moline usato per la produzione della farina nei mulini ad acqua. Oggi quasi tutti i canali sono stati interrogati nel 1950, ma ultimamente i cittadini bolognesi stanno cercando di conferire loro un nuovo valore come città acquatica.
Pinacoteca Nazionale
La pinacoteca si divide in due sedi: quella sita in via delle Belle Arti, al civico 56, contiene tra le più famose opere pittoriche rinascimentali, mentre quella di Palazzo Pepoli contiene opere che raccontano la storia di Bologna. Il costo per l’entrata è di 6 €, ridotto a 2 € per i giovani dai 18 ai 25 anni. Per maggiori informazioni su altre agevolazioni fate riferimento al sito della pinacoteca. All’interno si possono ammirare opere di Raffaello, Guido Reni, il Parmigianino, Guercino, Vasari, Perugino e tanti altri artisti dell’ambiente emiliano e italiano dal XIII secolo fino al 1800.
Portici e Basilica di San Luca
Bologna senza portici non sarebbe quella che è: i 40 km di porticato estesi per tutta la città raffigurano proprio l’essenza di questo comune italiano. Durante l’estate i porti proteggono dai raggi solari e in inverno sono un perfetto riparo dalle precipitazioni, quindi non si può mai rinunciare a una passeggiata, a meno che le condizioni meteorologiche non siano più serie. Uno dei più famosi e quello che per 4 km, da Piazza Saragozza percorre la città e conduce alla basilica di San Luca, sopra il cosiddetto Colle della Guardia. La chiesa è dedicata al culto dell’icona della Beata Vergine e la struttura dell’edificio fu realizzata all’inizio del XVIII secolo fino alla seconda metà e all’interno vi sono opere di Guido Reni e del Guercino.
Chiesa di Santa Maria della Vita
È possibile visitare questa chiesetta, arrivandoci da una delle stradine al lato di Piazza Maggiore. Al suo interno si può trovare il famoso “compianto del Cristo morto” scolpito da Niccolò dell’Arca nel 1400 un’opera che ispirò al poeta D’Annunzio la definizione urlo di pietra. La chiesa vide la sua fondazione nel XIII secolo ad opera della Confraternita dei flagellati ed è uno degli importanti modelli del barocco bolognese.