Gli insegnanti hanno la possibilità di richiedere i normali prestiti personali presso una banca o una finanziaria, ma prima di fare una cosa del genere farebbero bene a controllare se ci sono delle soluzioni più vantaggiose: rientrano sicuramente tra queste i prestiti personali per professori iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (in pratica i vecchi prestiti Inpdap) e quelli concessi alla gestione ex Enam.
Quali sono i prestiti personali per professori?
La seconda opzione è riservata agli insegnanti delle scuole dell’infanzia e primaria, ma visto che in questo articolo ci occupiamo dei prestiti personali per professori prenderemo in considerazione le altre soluzioni. Come abbiamo visto anche per altre categorie di dipendenti pubblici, gli insegnanti hanno la possibilità di richiedere il piccolo prestito Inpdap, grazie al quale possono ottenere importi pari ad una, due, tre o quattro mensilità di stipendio. Il piano di rimborso può avere una durata di 12, 24, 36 o 48 mesi e se sullo stipendio non sono presenti altre trattenute gli importi concessi possono anche raddoppiare.
Si tratta di un prestito a condizioni agevolate, visto che è prevista l’applicazione di un tasso d’interesse pari al 4,25%, a cui però bisogna aggiungere uno 0,50% per le spese amministrative e un’aliquota variabile per il fondo rischi. Parliamo di prestiti personali per professori, quindi le somme ottenute in questo modo possono essere impiegate come meglio si crede. Sono invece finalizzati i prestiti pluriennali Inpdap, che possono essere erogati dall’istituto previdenziale (prestiti diretti) oppure da istituti di credito convenzionati (prestiti garantiti).
Per quanto riguarda i prestiti pluriennali diretti, l’importo massimo che si può richiedere è strettamente collegato all’entità dello stipendio e alla durata del piano di rimborso (che può essere di 5 o di 10 anni). Il tasso di interesse è del 3,50% (bisogna tener conto sempre delle solite spese amministrative e del fondo rischi) e le somme possono essere ottenute solo per finanziare le spese indicate nel regolamento. Per quanto riguarda i prestiti pluriennali garantiti (che possono anche loro avere una durata di 5 o 10 anni), il TAN e il TAEG vengono stabiliti dall’istituto di credito erogante, ma bisogna anche tenere conto delle spese di amministrazione e del premio compensativo per il rischio di insolvenza (pari all’1,5% per i prestiti quinquennali e al 3% per quelli decennali) che devono esser riconosciuti all’Inps che agisce da garante.
Gli insegnanti possono chiedere anche la cessione del quinto
Chi è alla ricerca di prestiti personali per professori potrebbe pure fare un giro tra i siti delle banche e delle finanziarie che erogano anche finanziamenti con cessione del quinto. I professori, essendo dipendenti statali hanno la possibilità di richiedere questa forma di finanziamento: in questo caso la rata di rimborso viene pagata tramite trattenuta sulla busta paga e il piano di ammortamento può durare fino a 120 mesi.