La dea romana Venere viene da sempre associata alla bellezza e all’amore, considerata come l’antenata del popolo romano e protagonista di diverse ricorrenze e riti religiosi. Venere corrisponde inoltre all’equivalente della dea Afrodite, di origine greca. A riguardo della sua nascita esistono diverse versioni, tra le più citate quelle di Esiodo e Omero. Per saperne di più sul conto della dea della bellezza e dell’amore romana andiamo ad approfondire la sua origine, il suo ruolo nella storia antica e moderna, attraverso i paragrafi successivi.
Origine della nascita della dea Venere
Come accennato in precedenza, intorno all’origine della nascita della dea romana associata alla bellezza e all’amore, si snodano soprattutto due versioni. La storia sostenuta dal poeta greco Esiodo associa la nascita di Venere al seme del Dio del cielo Urano, in seguito alla castrazione dei suoi genitali ad opera del figlio Saturno.
Il sangue, mescolato alla schiuma del mare, diede origine alla dea Venere, emersa dall’isola di Cipro. Secondo la versione del poeta Omero invece, la nascita della dea Venere, viene associata al padre Giove e alla madre ninfa degli oceani Dione. Da questa unione, da una conchiglia, si originò la bellezza della dea.
Il carattere della dea e i suoi legami sentimentali
La dea Venere viene da sempre descritta capricciosa e vanitosa. Si racconta che, a causa della sua immensa bellezza, temendo scontri tra il resto degli dei, il Dio dei fulmini e dei tuoni Giove decise di darla in sposa al Dio del fuoco Vulcano. L’unione matrimoniale non riuscì tuttavia a soddisfare a pieno le esigenze e il carattere della dea Venere, la quale intrecciò diverse altre relazioni sentimentali.
Dalla relazione con il Dio della guerra, Marte, si narra la nascita di Cupido, Deimo e Fobo. In una seconda versione il padre carnale di Cupido risulta essere Giove, mentre l’unica persona in grado di resistere al fascino della dea Venere fu il leggendario Narciso innamorato del suo stesso riflesso. Alla dea viene associata anche l’unione con Anchise, dalla quale sarebbe nato Enea protagonista della guerra di Troia.
I sette difetti della dea Venere
Della dea Venere si ricordano inoltre i sette difetti fisici nonostante la sua straordinaria bellezza. Tra questi il colore della sua capigliatura bionda, differente in prossimità dell’attaccatura; la lunghezza superiore al palmo della mano del suo dito medio; le rughe sul collo; il piede alla greca; le linee addominali oblique; lo strabismo di Venere; le fossette di Venere. La bellezza della dea Venere è stata spesso dipinta in grandi opere quali la Venere di Milo e la Venere di Morgantina.