Per capire chi è Anubi, nella religione degli antichi Egizi, bisogna risalire prima di tutto all’etimologia del nome stesso del dio. Questo proviene da Aνουβις (Anubis), ellenizzazione del nome egizio originale inpw (o anepw) che secondo alcuni studiosi vuol dire “morte” (per altri “mummia”). La divinità egizia di cui stiamo parlando, appunto, era il protettore delle necropoli e quindi dio dei cimiteri e della mummificazione, rappresentato come un uomo adulto avente la testa di un cane (più precisamente di uno sciacallo). Attorno alla figura di Anubi, però, nel tempo ci fu una continua evoluzione riguardo alle diverse funzioni attribuitegli dagli stessi fedeli. Esistono infatti molti epiteti sul dio egizio. Andiamo quindi a rispolverare il libro della storia delle religioni e scopriamo insieme i particolari di questa evoluzione.
Storia del dio egizio Anubi
Anubi era adorato, durante la I dinastia egizia, come protettore dei sepolcri, finendo per diventare l’inventore della mummificazione; durante il periodo del Medio Regno, invece, il dio Osiride lo soppiantò come “Signore dell’Aldilà”. Secondo la tradizione i suoi compiti principali erano due: Anubi accompagnava le anime dei defunti nell’oltretomba, compiendo poi la psicostasia, ovvero “la pesatura del cuore” nel quale, secondo gli ideali religiosi della civiltà egizia, vi risiedeva l’anima. Pur essendo una delle divinità più antiche nel Pantheon, non ebbe mai un ruolo nella mitologia egiziana. Nell’antichità questo dio era anche considerato il protettore del XVII distretto dell’Alto Egitto, ragion per cui Khasa, il capoluogo, divenne Cinopoli (la “città dei cani”), durante l’epoca ellenistica. Anubi aveva diversi titoli, fra cui ricordiamo “Colui che presiede imbalsamazione”, “Colui che è sulla montagna” (in relazione al fatto che nelle montagne stesse venivano scavati i loculi) e “Quello della necropoli”.
Il geroglifico che lo rappresentava ebbe varie versioni: durante L’Antico regno il suo nome era composto da Ipnw seguito da un umano con la testa di sciacallo; alla fine di questo periodo quest’ultima figura semi-umana venne sostituita da quella di uno sciacallo rappresentato su un alto basamento.
Descrizione di Anubi nelle varie iconografie
Come già detto, nell’iconografia egizia, il dio Anubi veniva rappresentato da un corpo umano con la testa di uno sciacallo. Questo tipo di figura non cambiò mai rispetto ai significati che, invece, gli sono stati attribuiti nel tempo. I principali epiteti sono tutti corrispondenti al suo ruolo come divinità funeraria e spesso lo effigiano come “Signore del mondo dei morti”. Anubi ne ebbe cinque di appellativi principali e, oltre a quelli già menzionati, possiamo ricordare “Signore degli Occidentali” (molto probabilmente in relazione al fatto che fosse il protettore del XVII distretto), “Signore della Sacra terra” e “Colui che presiede al padiglione divino” (una specie di tenda in cui che credeva che Anubi effettuasse la mummificazione).