Può sembrare una domanda banale, se è più corretto scrivere istallazioni o installazioni, ma le due parole non sono propriamente uguali, anche se è possibile riportare entrambe in una frase.
Il significato delle parole
“Installare”, in base a quanto riporta l’enciclopedia Treccani, ha come significato più generico “stabilire”, un qualche cosa, e nella maggior parte dei casi si usa per indicare qualcosa che viene sistemato in un alloggio, oppure collocare un impianto. Deriva dal francese installer e dal latino medioevale, composto da “in” e “stallum”, ovvero stallo.
“Istillare”, invece, ha lo stesso significato, ma non viene usato spesso. Più che per sistemare qualcosa di materiale, istillare può indicare più che altro l’inserimento ad un concetto. Ad esempio: istillare un dubbio.
Avendo lo stesso significato, possono avere gli stessi sinonimi, come allacciare, insediarsi, montare, piazzare, mettere, etc, e i medesimi contrari, tra cui smantellare, andar via, smontare, etc.
Esempi nelle frasi
In pratica, si possono usare entrambe le parole, ma per stabilire quale sia meglio, è bene capire il contesto della frase. Il verbo “installare”, ad esempio, si può usare in frasi come:
- installare la nuova antenna;
- installare un brucia-incenso;
- bisogna far installare le gomme di neve.
La verbo “istillare”, invece, può rientrare più nelle frasi:
- istillare un ragionevole dubbio nella mente;
- istillare pensieri positivi in qualcuno;
- istillare del collirio negli occhi.
Si può anche citare una frase di Indro Montanelli, pubblicata sul Corriere della Sera, nel 1995: “È assolutamente impossibile istillare negli zingari il concetto di proprietà e quindi educarli al lavoro come mezzo per conquistarsela”.
Questo vale per tutte le desinenze dei verbi (compresi gli aggettivi “installato” o “istillato”), compreso il transitivo “instillare”, con il quale si può indicare più che altro il versare qualche liquido, goccia a goccia, o quando si vuole infondere uno stato d’animo. Ad esempio in frasi come:
- instillare un medicamento nell’orecchio;
- instillare la pietà;
- instillare un ideale.
Torquato Tasso, ha usato questa forma per la frase: “E un non so che confuso instilla al core/Di pietà, di spavento e di dolore”, nel XIII capitolo della Gerusalemme liberata, quando Tancredi entra nella selva incantata di Saron.
Certo, se ci si chiede quale termine sia meglio inserire in un tema o in una tesina, installare o instillare potrebbero essere le forme più corrette. Se la domanda si pone in un compito in classe, si può scrivere che vanno bene entrambe le forme.