La Galleria Carla Sozzani di Milano, fino al 28 agosto, celebra il 40° anniversario dello stile punk con una mostra intitolata Punk in Britain.
In esposizione troverete i video e le fotografie più celebri dell’epoca: dalle sfilate di Vivienne Westwood riprese da John Tiberi ai ritratti di Simon Barker dove esplode tutta la sfrontatezza delle ragazze punk.
Punk: la storia
Nel lontano ’76 la moda si aprì ad una nuovo stile, il punk: un’estetica in caos che contagiò tutti, perfino gli italiani, quelli che da sempre erano i più attaccati al concetto classico del bello. In un mondo di paillettes e lustrini s’imposero, anche molto velocemente, capi in pelle e borchie: quei ragazzi così carismatici che all’inizio facevano un po’ paura si trasformarono nello status symbol di chi rinnega la formalità per esprimere se stesso in libertà. Ragazzi vivaci e ragazze imprevedibili capaci di mettersi in testa qualsiasi cosa, oltre ad idee anticonvenzionali anche lunghe e coloratissime creste!
Loro ci hanno spinto verso un look autonomo ed originale: hanno indossato camicie da uomo su un paio di collant, abbinamento che vedremo sulle passerelle di Vandevost quest’inverno. Per non parlare del chiodo rosa di Louis Vuitton proposto quest’estate e delle scritte «Girls», tra borchie e catene metalliche, sui maglioncini di lana di Alexander Wang.
Oggi lo chiamiamo riciclo prima si chiamava punk: personalizzare vecchi abiti con strappi o applicazioni non è un’invezione odierna ma una preziosa eredità inglese che non passerà mai di moda.