Spendiamo diverse ore ogni giorno di fronte la televisione guardando film, reality e altro ancora. Qualsiasi canale noi inseriamo col telecomando è accumunato dalla fatidica pubblicità, a volte interminabile, a volte no. Sappiamo già tutti che le nostre scelte in fatto di acquisti sono influenzate da questa, ma in che direzione ci portano.
Effetto pubblicità
Ecco, questo è uno studio interessante da proporre a chi si occupa di economia. Ebbene io ho fatto una piccola ricerca privata molto semplice. Per un giorno ho segnato, per ogni pubblicità, la categoria di appartenenza. Per farvi capire, se c’era lo spot della Ferrarini ho scritto “Alimenti”, se c’era lo spot della Wolkswagen ho scritto auto. Consideriamo che ogni pubblicità ha una durata media di trenta secondi. In 4 minuti di pubblicità (durata media per la mediaset), vediamo circa otto pubblicità diverse. Di queste otto, due sono della categoria automobili, quattro per quello che riguarda gli alimenti, una riguardo donazioni ad associazioni di beneficenza e l’ultima è varia tra pubblicità di elettronica (per citarne una, expert) oppure abbigliamento (tipo Kiabi). Tutto molto interessante, ma dove vogliamo arrivare? Viviamo in tempi di crisi, pericoli costanti tra ladri e malviventi, problemi ambientali.
Ci interroghiamo sul perché le case televisive non dedichino la maggior parte della pubblicità ad educare all’economia, alla sicurezza o sulla buona cittadinanza. È possibile che il fattore “soldi” sia sempre quello che muova ogni cosa? Ma soprattutto, perché poi diventiamo increduli sul poco rispetto dei giovani verso le cose, gli animali e le persone? Ci rimangono due soluzioni: guardare meno tv (e magari leggere più libri), oppure selezionare molto bene i canali da guardare, magari quelli con poca pubblicità.